30/08/2019 La redazione Il Ministero dello Sviluppo Economico ha reso pubblica la nuova edizione del rapporto di monitoraggio trimestrale dedicato ai trend demografici e alle performance economiche delle startup innovative. L’analisi presenta dati aggiornati al 30 giugno 2019, è frutto della collaborazione tra MiSE (DG per la Politica Industriale) e InfoCamere, con il supporto del sistema delle Camere di Commercio (Unioncamere). Il rapporto offre una vasta panoramica sul mondo delle startup: la crescita della popolazione, la loro distribuzione territoriale, la forza lavoro, il fatturato, gli investimenti e la redditività.
Cosa sono le startup innovative
Secondo la policy dedicata, introdotta sette anni fa, possono ottenerne lo status le società di capitali costituite da meno di cinque anni, con fatturato annuo inferiore a cinque milioni di euro, non quotate e in possesso di determinati indicatori relativi all’innovazione tecnologica previsti dalla normativa nazionale (D.L. n. 179/2012).
Tra le 361mila società di capitali costituite in Italia negli ultimi cinque anni e ancora in stato attivo, il 2,88% risulta registrata come startup innovativa, dato in aumento rispetto al 2,82% registrato tre mesi fa.
La popolazione delle startup
Al 30 giugno 2019, le startup innovative iscritte alla sezione speciale del Registro delle Imprese erano 10.426, in aumento di 351 unità (+3,48%) rispetto a fine marzo. Il capitale sociale sottoscritto complessivamente dalle startup si attesta a quota 546,4 milioni di euro, in aumento rispetto al trimestre precedente (+19,3 milioni, +3,7% in termini percentuali). Il capitale medio è pari a 52.411 euro a impresa, in linea con il precedente dato trimestrale.
Per quanto riguarda la distribuzione per settori di attività, il 73,1% di questo tipo di imprese fornisce servizi alle imprese:
- produzione di software e consulenza informatica per il 34,6%;
- attività di R&S per il 13,7%;
- attività dei servizi d’informazione per il 9,2%.
Gli altri settori
Il 18,1% delle startup innovative, invece, opera nel manifatturiero: il 3,2% fabbrica macchinari; il 2,9% fabbrica computer e prodotti elettronici e ottici. Il 3,5%, infine, opera nel commercio.
In alcuni settori economici l’incidenza delle startup innovative sul totale delle nuove società di capitali appare rilevante. È una startup innovativa l’8,1% di tutte le nuove società che operano nel comparto dei servizi alle imprese; il 5% per il manifatturiero; il 35,3% delle nuove aziende con codice C 26 (fabbricazione di computer), il 36,2% di quelle con codice J 62 (produzione di software) e il 68,2% di quelle con codice M 72 (ricerca e sviluppo).
La presenza femminile e di giovani
Questo tipo di imprese, in cui le quote di possesso e le cariche amministrativesono detenute in maggioranza da donne, sono 1.412, il 13,5% del totale. Percentuale nettamente inferiore alla media del 22% di tutte le neo-società di capitali. Le startup innovative in cui almeno una donna è presente nella compagine sociale sono 4.499, il 43,2% del totale contro la quota del 47,3% registrata dalle altre nuove società di capitali.
Le startup innovative a prevalenza under 35 sono 2.014, il 19,3% del totale contro il 16,1% delle nuove aziende non innovative. Inoltre, il 43,5% delle startup innovative, 4.536 in tutto, hanno almeno un giovane presente nella compagine sociale, contro il 34,2% delle altre imprese.
Le startup innovative con una compagine sociale a prevalenza straniera sono 347, il 3,3% del totale, mentre tra le altre nuove società di capitali la quota raggiunge l’8,6%. Per contro, le startup innovative in cui è presente almeno un cittadino non italiano sono il 13,7%, 1.424 in tutto, contro il 14,7% delle altre società di capitali.
La distribuzione territoriale delle startup innovative
La Lombardia è la regione che ospita il maggior numero di startup innovative: 2.656, pari a poco più di un quarto di tutte le startup italiane (25,5%). Seguono il Lazio con 1.156 startup, pari all’11,1% del totale nazionale; l’Emilia-Romagna con 903, pari al 8,7%; il Veneto con 890 startup, pari all’8,5%; la Campania con 818, pari al 7,9%. In coda figurano la Basilicata con 111, il Molise con 75, e la Valle d’Aosta con 22 startup innovative. Il Trentino-Alto Adige, invece, è la regione con la maggiore densità di imprese innovative: il 5,5% di tutte le società costituite negli ultimi 5 anni è una startup innovativa. Seguono in graduatoria la Valle d’Aosta(5,3%), e il Friuli-Venezia Giulia (4,8%). Chiudono la classifica la Sardegna e la Puglia con l’1,8%.
Milano capitale delle startup
Milano è di gran lunga la provincia in cui è localizzato il numero più elevato di startup innovative: 1.860, il 17,8% del totale nazionale. Al secondo posto compare Roma, a quota 1.012 startup, pari al 10% del totale nazionale. Tutte le altre province maggiori sono molto staccate: nella top-5 figurano, nell’ordine, Napoli(380, 3,6%), Torino (338, 3,2%), Bologna (322, 3,1%). In tutte le prime 17 province in graduatoria sono localizzate almeno 150 startup; per contro, le ultime 15 province in graduatoria presentano meno di 15 startup ciascuna. Il record negativo spetta a Oristano, dove sono localizzate solo 3 startup innovative.
La forza lavoro
Le startup innovative impiegano complessivamente 59.103 persone, 46.565 delle quali sono soci di capitale dell’azienda. Secondo i dati registrati a fine marzo 2019, le startup innovative impiegavano 14.371 persone, ben 1.073 in più rispetto a dicembre 2018 (+8,07%). Nel primo trimestre dell’anno in corso la forza lavoro è aumentata di 4.345 unità, mentre l’incremento anno su anno è di 10.138 unità (+20,7%). Il numero medio degli addetti per startup innovativa è oggi pari a 3,7, un incremento significativo rispetto al 3,1 registrato solo tre mesi prima.
Persone per startup
Le altre società di capitali con meno di cinque anni presentano una media più elevata: 5,7 addetti a impresa. Le startup innovative con almeno un dipendente sono 3.918, pari al 37,6% del totale.
I soci delle 10.283 startup innovative per cui è disponibile tale dato sono 46.565, ben 1.833 in più rispetto al trimestre precedente (+4,1%). È ipotizzabile che i soci siano coinvolti direttamente nell’attività d’impresa. Le startup innovative sono contraddistinte da compagini significativamente più ampie rispetto alle altre nuove società di capitali. In media ciascuna startup ha 4,5 soci, contro i 2,1 riscontrati tra le altre nuove imprese comparabili.
Il fatturato delle startup innovative
I dati di bilancio attualmente disponibili sono ancora relativi al 2017 e coprono solo il 53% delle startup iscritte al 1° luglio 2019: 5.539 su 10.426. Le restanti imprese non hanno ancora depositato il loro primo bilancio, essendo state costituite nel 2018 o nel 2019. La percentuale delle startup per le quali è disponibile l’ultimo bilancio risulta in discesa di ben quattro punti percentuali rispetto all’ultima rilevazione. Inoltre, il valore della produzione medio per impresa nell’esercizio 2017 risulta pari a circa 147mila euro, dato in lieve diminuzione rispetto al trimestre precedente (6mila euro in meno). L’attivo medio è pari a poco più di 277mila euro per startup innovativa, in calo di circa 8mila euro rispetto alla precedente rilevazione. Infine, la produzione complessiva ammonta a 817.028.946 euro. Un dato inferiore di 62 milioni di euro (-7,1%) rispetto a quello registrato al termine del trimestre precedente (879.534.513euro).
Le migrazioni
I dati mostrano che nel corso degli ultimi tre mesi ha abbandonato la sezione speciale un gran numero di startup innovative con fatturato relativamente elevato. Il dato sul valore mediano della produzione è pari a 27.635 euro, un valore significativamente più basso rispetto alla media, che evidenzia come la maggioranza delle startup innovative registrate si trovi ancora in una fase embrionale di sviluppo. Il reddito operativo complessivo fatto registrare nel 2017 è negativo per circa 81 milioni di euro, un miglioramento di 4,5 milioni rispetto a tre mesi fa (-85,5 milioni).
Investimenti e redditività delle startup innovative
Le startup innovative presentano un tasso di immobilizzazioni sull’attivo patrimoniale netto, uno dei principali indicatori della propensione a investiredelle aziende, pari al 25,7%, circa 6 volte superiore rispetto al 4,3% registrato per le altre nuove società di capitali. Le startup innovative presentano anche una maggioranza di società in perdita. Sono il 55%, dato lievemente più alto rispetto alla precedente rilevazione, rispetto la restante parte (45%) che segnala un utile di esercizio. L’incidenza delle società in perdita tra le startup innovative è più elevata rispetto a quella rilevabile tra le società non innovative, pari al 33,8%.
I valori negativi
Gli indicatori di redditività ROI e ROE delle startup innovative registrano valori negativi. Ma se ci si riferisce soltanto a quelle in utile, gli indici sono migliori di quelli fatti riportare dalle altre società di capitali (ROI: 0,12 contro 0,05; ROE: 0,26 contro 0,14). L’indice di indipendenza finanziaria delle startup innovative è inferiore rispetto a quello registrato dalle altre nuove imprese non innovative: 0,31 contro 0,44; 0,29 contro 0,47 se si considerano soltanto le startup innovative e le società di capitali in utile. Per ogni euro di produzione le startup innovative generano in media 24 centesimi di valore aggiunto, contro i 26 centesimi delle altre società. Ma considerando solo le imprese in utile, le startup generano più valore aggiunto sul valore totale della produzione rispetto alle società di capitali. Sono 38 centesimi contro 28.
fonte https://www.teknoring.com